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5G e GDPR possono convivere ?


mercoledì 8 gennaio 2020
A cura di Dott. Alessandro Mammoli





Premesso che nell'ambito della telefonia mobile cellulare, con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quinta generazione che si preparano a superare l'attuale 4G LTE, la domanda che tutti si chiedono è se i servizi 5G potranno convivere con il Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali (GDPR). Il Garante ha dichiarato che questo sarà possibile solo a condizione che si comprenda la necessità di avere il totale rispetto della riservatezza dei dati degli utenti, abbonati, consumatori e dei cittadini.

Giuristi e ingegneri dovranno parlarsi di più e tutte le aziende che iniziano a investire nel 5G dovranno realizzare tecnologie in grado di rispettare a priori i principi cardine del GDPR di privacy by design (protezione dei dati fin dalla progettazione) e privacy by default (protezione dei dati per impostazione predefinita). Non si può pensare che la sicurezza dei dati personali sia un costo da minimizzare poiché il GDPR sarà, anche nella società connessa 5G, la principale cornice normativa di riferimento.

25 su 47 delle disposizioni che parlavano di leggi aggiuntive (i cosiddetti atti delegati alla Commissione Ue) sono state sostituite dalle linee guida adottate oggi dai principali garanti privacy europei in consultazione con le categorie interessate, comprese quella del 5G. E’ quindi imprescindibile la necessità di fare chiarezza, sfruttando il principio di Accountability senza essere troppo prescrittivi e senza inseguire lo sviluppo tecnologico e, parimenti, occorre un input da parte del mondo ingegneristico e aziendale per trovare la normativa migliore per il 5G, prima che sia troppo tardi per farlo. Nell’ambito del 5G la Cina punta all’egemonia dei dati, pertanto l’UE spinge per una democrazia digitale.

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali, con un intervento sul quotidiano “La Repubblica” del 13 marzo 2019, ha espresso infatti un forte allarme nell’ambito delle reti 5G e dell’egemonia cinese nell’utilizzo di detta tecnologia, manifestando tra le altre la necessità di imporre anche al governo cinese il Regolamento europeo per la protezione dei dati, proprio in virtù dell’avvento del 5G.




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