GUARDA QUIhttps://www.accademiaitalianaprivacy.it/assets/images/immagineFB.jpg

Dettaglio news
Privacy sotto l’albero


lunedì 23 dicembre 2019
Le indicazioni del Garante su come tutelarsi e non abbassare la guardia durante il periodo delle feste - Avv. Gianni Dell’Aiuto



 

Natale, Capodanno, Epifania: tre feste una dopo l’altra che sono occasioni quasi uniche per i cacciatori di dati on line e per i truffatori del web. Il Garante cerca di far sentire la propria voce in un periodo in cui la rete, i cellulari, i computer sono invasi da numeri incalcolabili di messaggi e mail di auguri che, ricordiamolo, non vengono solo da nostri amici, conoscenti, familiari. Le feste sono l’occasione che si presenta ad ogni azienda per farci sapere quanto è affezionata a noi, al fatto che non vuole perderci come clienti o fornitori, a qualche regalo che ha pensato di inviarci.

Fino all’invasione di Whatsapp e degli altri sistemi di messaggistica istantanea, se volevamo mandare una cartolina, un biglietto o anche fare una telefonata, il destinatario sapeva che avevamo fatto qualcosa solo ed esclusivamente per lui: fosse stato solo andare a ritrovare il numero di telefono in una vecchia rubrica o scrivere il suo indirizzo su una busta e affrancarla. Oggi però, bisogna prendere atto che anche un pensiero di auguri è qualcosa di impersonale, massificato, standard: ciò, allo stesso modo, ha moltiplicato le occasioni per truffatori e cacciatori di dati. Inoltre non è detto che rispettare le usanze e abitudini natalizie, sia oggi un bene.

Il Garante è il primo a ricordarci che mail, messaggi e social network sono gli strumenti ideali per inviare non solo virus o eseguire tentativi di phishing, ma anche per far aderire a servizi a pagamento, magari chiedendo al destinatario di cliccare su una cartolina virtuale.

Altri sistemi che ben possono venire utilizzati in giorni in cui cala l’attenzione e si abbassa la guardia, sono offerte e sconti sui più svariati prodotti, dai viaggi alla regalistica fino ai centri benessere. Attenzione quindi alle offerte che chiedono di accedere a link strani, scaricare software o anche “inserisci qui il tuo codice fiscale per partecipare all’estrazione di premi favolosi”. Anche il ricorso alle mail dove ci informano che è in giacenza una spedizione per noi e chiedono di confermare indirizzo e altri dati è uno dei sistemi che in questo periodo è tra i più utilizzati.

Non manca anche un riferimento alle app, specialmente quelle gratuite che, poco dopo l'installazione chiedono un pagamento per ottenere l’upgrade. Su questo aspetto corre l’obbligo di ricordare che moltissime app, specialmente quelle per giochi usate da bambini, sono molto lacunose in merito alle informative privacy; le più fanno riferimento ancora al D. LGS. 196/2003 e chiaramente ci rendono edotti che i nostri dati possono essere utilizzati per attività di profilazione e ceduti ad aziende partner, salvo poi non dirci dove si trovano e, spesso, non abbiamo neppure i dati di chi ci fornisce la app e sarebbe già il nostro titolare del trattamento. Il Garante non omette di far presente che quello delle app è un mercato che espone in maniera particolare i minori a pericoli, che non sono solo quello della profilazione ma anche, aggiungiamo noi, del digital kidnapping, specialmente nei sempre più diffusi giochi in cui si deve inserire una nostra fotografia.

E non dimentichiamo le fotografie di momenti felici da condividere e gli eventi sociali dei quali non manchiamo di rendere debitamente edotti tutti i nostri contatti social. Postare la nostra immagine di tutta la famiglia che festeggia in una località sciistica, è una notizia molto interessante per chi non va in ferie durante le festività e sicuramente apprezza la notizia che quell’appartamento è vuoto almeno fino a capodanno. In quanti ci riflettono? E in quanti si chiedono se il wifi cui ci connettiamo ad un bar, albergo, locale, è sicuro e protetto da accessi abusivi? Se non c’è nemmeno una password o questa coincide con il nome del locale o del proprietario possiamo aprire autostrade senza barriere ai nostri ladri di dati.

Non ultimo e più delicato aspetto, quello delle fotografie. Specialmente se vi fossero minori, è bene fare la massima attenzione nel postarle sui social o inviarle indiscriminatamente, specialmente se venissero taggate con nomi e cognomi. Ed in ogni caso è bene accertarsi che tutti, e si ripete tutti, coloro che sono ritratti, siano d’accordo a vederle in rete.

Per il resto buone feste e pensiamo che il primo regalo da farci, potrebbe essere quello di tutelare la nostra privacy.




CONDIVIDI QUESTA PAGINA!