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giovedì 8 maggio 2025
Di Avv. Mariarosaria Baldascino
Dopo oltre un anno dalla sua entrata in vigore il DL 123/2023, definito con grandi squilli di tromba “Decreto Caivano” ha spiegato, al momento solo sulla carta, un altro effetto. Il provvedimento normativo in parola ha profondamente rafforzato, almeno nelle intenzioni, l'attenzione alla cybersicurezza ma il punto dolente è sempre lo stesso: in alcuni casi i tempi di attuazione; in altri, l'esiguità del fondo economico messo a disposizione per un pacchetto di riforme molto articolato.
Nello specifico dell'argomento che oggi ci interessa, l'art. 13 bis del DL 123/2023, introdotto dalla legge 159/2023, ha richiesto che l'AGCom stabilisca “le modalità tecniche e di processo che i gestori di siti web e i fornitori delle piattaforme di condivisione video, che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico, sono tenuti ad adottare per l'accertamento della maggiore età degli utenti, assicurando un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti in ragione dello scopo”.
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La direttiva AGCom ha quindi approvato con delibera 96/25/CONS un articolato sistema di verifica dell'età dei fruitori di siti a contenuto “per adulti”. Più precisamente è previsto l'intervento di soggetti terzi indipendenti certificati che, a conclusione di un processo basato sui due passaggi separati, procedano alla identificazione ed autenticazione del richiedente per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato. Web).
Nel caso in cui la verifica avvenisse mediante l’uso di applicativi installati sul dispositivo, è messa a disposizione dell’utente una APP per la generazione e la certificazione della “prova dell’età”.
L'identificazione o la prova dell'età potranno quindi avvenire o mediante il sito web oppure tramite l'applicazione scaricata sul dispositivo. L'Autorità ha anche cercato di attuare un equilibrio tra i mezzi utilizzati per la verifica dell’età; protezione dei dati personali; sicurezza informatica; accessibilità e facilità d’uso; precisione ed efficacia.
Non è stato trascurato l'aspetto legato alla privacy, con la previsione di un meccanismo di "doppio anonimato" che impedisce al terzo accertatore di conoscere il motivo della verifica stessa così come non viene data alcuna possibilità di identificare l'utente.
Ci si chiede come sia possibile che il terzo accertatore non conosca il motivo della verifica dell'età in caso di accesso a siti con contenuti pornografici, così come è molto probabile che il tracciamento dell'utenza avvenga in maniera sommersa. Non dimentichiamo che il mondo della pornografia non è limitato alla fruizione di contenuti poiché, spesso, questa è accompagnata da subdole forme di ricatto e di tentativi di estorsione.
Le piattaforme dovranno adeguarsi alle determinazioni dell'AGCom entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera ma non va sottaciuto che il pacchetto di provvedimenti è stato sottoposto all'attenzione della Commissione Europea, che ne ha preso nota restituendo delle osservazioni molto circostanziate. Il provvedimento ultimo dovrà quindi tenere conto delle indicazione della Commissione, non escludendo quindi che la delibera possa ancora essere suscettibile di limature e modifiche.
lunedì 28 aprile 2025
martedì 22 aprile 2025
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