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Facebook e Instagram: addio all'Europa?


martedì 22 settembre 2020
di s-mart.biz



 

Facebook e Instagram potrebbero abbandonare l'Europa. Sottolineamo il "potrebbero", ma ad ora, dopo la decisione dell'Authority Irlandese di vietare a Facebook il trasferimento dati in USA, lo scenario è quantomeno verosimile. La sospensione del Privacy Shield e i timori, espressi esplicitamente nell'ordine preliminare del Garante irlandese, di operazioni di sorveglianza potenzialmente attuate dagli USA danno corpo ad una sospensione del trasferimento dati che Facebook ha dichiarato di non poter soddisfare, pena la sospensione del servizio nel vecchio continente. Insomma, Facebook minaccia di andarsene.

Lo ha detto chiaramente Yvonne Cunnane, Head of Data Protection and Privacy di Facebook, in un documento ufficiale sulla questione dal tono molto polemico. Cunnane definisce "apertamente inadeguato" il periodo di sole 3 settimane che il Garante irlandese ha concesso a Facebook per replicare all'ordine premiliminare: tutto questo, spiega, senza neppure coinvolgere o ascoltare l'azienda.

"Non è chiaro come, date le circostanze, potremmo continuare a fornire i servizi di Facebook e Instagram in UE", ha sentenziato lapidaria. Non solo: la Cunnane ha rilevato anche come non vi sia lo stesso livello di controllo che l'UE sta imponendo a Facebook verso altre big Tech con sede in Europa e che trasferiscono dati in USA. Il riferimento è a Amazon, Apple, Microsoft, Google .

Bersaglio diretto del documento è Helen Dixon, Data Protection Commissioner per l'Irlanda dal 2014: secondo la Cunnane il fatto che una sola persona sia responsabile dell'intero processo investigativo e della decisione conclusiva dimostra una inadeguatezza di fondo e preoccupa molto. Accusare il Garante Irlandese di iniquità e scarsa trasparenza mentre è in corso un procedimento sulla vicenda è come buttare benzina sul fuoco.

Il tono del documento è così accesso che altri portavoce dell'azienda hanno dovuto chiarire, con toni molto più pacati, che ad ora Facebook non ha alcuna intenzione di ritirarsi dall'Europa, ribadendo anche che la sospensione del Privacy Shield deve dare origine ad un nuovo accordo USA-UE, dato che il problema non riguarda una sola azienda, ma migliaia di aziende che operano e offrono servizi trasferendo dati di cittadini UE su server USA.

Insomma, è piuttosto lecito pensare che Facebook non abbia alcuna intenzione di ritirarsi dall'UE e che stia usando questo tema come spauracchio da agitare nel corso di una contrattazione per la quale, evidentemente, ha deciso di mostrare i muscoli. D'altronde se Facebook portasse in fondo la minaccia e abbandonasse il vecchio continente, con Instagram, ben 410 milioni di persone dovrebbero rinunciare ai due social. 




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