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L’avanzata dello IoT – L’ Internet delle Cose: la rivoluzione digitale addosso a tutti noi


lunedì 26 febbraio 2024
di Avv. Gianni Dell'Aiuto



 

L'Internet delle cose (IoT) sta effettivamente diventando sempre più predominante, con un impatto significativo su diverse industrie e settori della vita quotidiana. Forse non ce ne rendiamo conto, ma da quando abbiamo indossato il primo orologio con contapassi e conta battiti che misura anche la pressione, siamo entrati in questa nuova fase della rivoluzione digitale che pervaderà sempre più il nostro quotidiano. Anche qui non torneremo indietro e dobbiamo essere pronti a nuove sfide legate alla sicurezza e alla privacy in un contesto sempre più interconnesso nel quale perderemo definitivamente di vista il confine tra virtuale e reale fino a che questo non sparirà del tutto.

Tutto potrà essere connesso e gli strumenti saranno collegati tra loro per rendere, teoricamente, più semplice e agiata la nostra esistenza.

Non soltanto, quindi, loT nel nostro privato per uso domestico, con wearable tech e device, ma anche uno IoT pubblico per le già progettate smart-city, le amministrazioni pubbliche e lo IoT sanitario; la telemedicina non è più futuro, ma già sta entrando nel quotidiano. Passeremo poi allo IoT commerciale dei trasporti magari con veicoli senza guidatore e allo Hyperloop, un'ipotesi di tecnologia forse non troppo futuribile per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all'interno di tubi a bassa pressione in cui le capsule sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d'aria. Non dimentichiamo, ovviamente, lo IoT statale, quello che si occupa di controllo e sicurezza e che comprende anche il monitoraggio di strade, treni, aeroporti, porti, infrastrutture strategiche e così via.

E sono solo alcuni aspetti di un sistema che richiede importanti infrastrutture per la Rete, compresi Data Center per processare gli elementi sulla base di algoritmi sicuri e che offrano garanzie di sicurezza non solo per la privacy dei singoli, ma anche per quella collettiva. Basti infatti pensare ai possibili usi industriali e nelle telecomunicazioni che possono trovare applicazione, la domotica, la geolocalizzazione e, con i dovuti distinguo e accorgimenti, le applicazioni per forme invasive di vigilanza utilizzando dati biometrici e comportamentali.

Infine, per usare un’altra parola che entrerà sempre più nell’uso comune, questi complessi sistemi potranno essere gestiti dalla telemetria, vale a dire un sistema di rilevazione a distanza di dati operativi e misure che permette il monitoraggio di un oggetto non solo senza essergli vicino, ma anche senza dover sottostare a vincoli temporali. Le informazioni vengono così elaborate in appositi centri di monitoraggio e, unite agli altri dati necessari in possesso del sistema, fornire ipotesi predittive da usare, ad esempio, a fini di manutenzione degli impianti. Al momento un sistema simile è adottato in Formula Uno per decidere in tempo reale le strategie di gara e la valutazione dello stato del veicolo.

Secondo alcune stime e dati reperibili in rete, nel 2020 quindi in epoca pre covid, esistevano oltre ventisei miliardi di oggetti interconnessi e un incidenza del 10% dello IoT sull’economia globale. In ogni caso si tratta di numeri altissimi in quanto parliamo proprio dell’essenza del business delle Big data Companies, delle loro interconnessioni, delle banche dati indispensabili per il loro funzionamento.

Per saperne di più > Analytics of Things - l’incredibile e inevitabile sviluppo del trattamento dati nell’era IoT

Difficile quindi, se non impossibile, operare una stima coerente, certa e numericamente corretta rispetto ai dati necessari e a quelli prodotti ogni singolo giorno, ora e minuto da tutti gli oggetti interconnessi e dai loro utilizzatori. Miliardi di miliardi di elementi che necessitano tanto di un luogo fisico dove essere raccolti, quanto di una metodologia per analizzarli e utilizzarli correttamente. Intuitive le necessità non solo di privacy e tutela dei singoli, ma anche di un corretto uso da parte delle aziende nel rispetto anche delle nuove normative europee che toccano anche l’intelligenza artificiale.

Il futuro in questo settore è ancora più grande del passato e gli operatori sono chiamati a sfide quotidiane che devono muovere anche dall’educazione digitale degli utenti. Ma non solo: dovranno anche tenere presente che la crescente dipendenza dall'IoT solleva preoccupazioni in merito alla vulnerabilità degli ambienti digitali. La sicurezza dei dati diventa una priorità cruciale, poiché le informazioni sensibili viaggiano attraverso una vasta rete di dispositivi. Gli sforzi per implementare protocolli di sicurezza robusti diventano sempre più essenziali per proteggere utenti e organizzazioni da minacce potenziali e reali e, al contempo, nuove normative, magari di portata globale, dovranno intervenire.




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