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Sanzioni per violazioni del GDPR: Italia al primo posto in Europa


lunedì 31 agosto 2020
di s-mart.biz



 

L'Italia è il primo paese in Europa per entità delle sanzioni emesse in conseguenza di violazioni del GDPR: 45,609,000 di euro è l'ammontare complessivo delle sanzioni emesse dalla nostra Authority nazionale. Al secondo posto la Svezia, con "solo" 7 milioni di euro di sanzioni emesse. L'ultimo gradino del podio spetta ai Paesi Bassi, con 2 milioni di euro di multe. Su un totale di circa 60 milioni di euro di sanzioni emesse in Europa, l'Italia presenta quindi, da sola, la quota di maggior valore: questo è quanto emerge dal report "GDPR Fines 2020" di Finbold, rielaborato tenendo conto dei dati pubblici dichiarati dalle varie Authority europee e consultabile qui.

Guardando al numero delle sanzioni comminate, il podio spetta alla Spagna con ben 76 sanzioni delle 124 emesse in tutta Europa, tutte di lieve entità potremmo dire, dato che ad un numero così alto di multe corrisponde un ammontare di meno di 2 milioni di euro. La Germania ha emesso una sola sanzione per un ammontare di 1.240.000 euro, mentre l'Irlanda soltanto due, nonostante sia sede legale di alcune big tech spesso contestate e già ripetutamente multate per la gestione della privacy e della sicurezza dei dati dei propri clienti. Il terzo posto per numero di sanzioni emesse spetta alla Romania, con 11 sanzioni emesse, per un totale di 48.150 euro.

Tra le violazioni contestate, la più ricorrente è quella delle "basi giuridiche insufficienti per il trattamento dei dati". 

 


Dati interessanti che, se da una parte testimoniano lo sforzo compiuto in Europa per rendere effettivo il GDPR offrendo ai cittadini garanzie di protezione dati e privacy ma anche procedure azionabili per tutelare i diritti individuali, dall'altra indicano come ancora nel nostro continente vi siano "velocità diverse" ed un livello di frammentazione ancora alto che deve essere sorvegliato e pian piano ricomposto. Obiettivo che l'European Data Protection Board sta comunque perseguendo alacremente, come dimostra anche la recente istituzione del Registro Centralizzato Europeo




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