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giovedì 30 aprile 2020
di s-mart.biz
Il Consiglio dei Ministri di stasera discuterà un nuovo decreto sulle intercettazioni che, oltre a contenere disposizioni sull'ordinamento penitenziario, riguarderà anche previsioni riguardo la tutela dei dati sanitari gestiti dall'App Immuni. Per questo la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha richiesto un parere specifico al Garante italiano, parere emesso in data 29 Aprile e consultabile qui. Salvo quindi sorpese dell'ultimo minuto, il decreto recepirà le indicazioni del Garante.
Il parere, anzitutto, indica come Titolare del Trattamento il Ministero della salute e ribadisce la volontarietà dell'installazione dell'applicazione, che deve limitarsi "alla registrazione dei soli contatti tra soggetti che abbiano parimenti scaricato l’applicazione."
Il Garante sottolinea poi la necessità che gli utenti ricevano, prima dell'attivazione dell'applicazione, una informativa idonea e che
C'è quindi da aspettarsi che, in serata vengano confermate tutte queste indicazioni. Se così fosse, si può quindi affermare che l'App di tracciamento rileverà soltanto i contatti "stretti" tra coloro che hanno installato l'app su base volontariaria, che i dati saranno anonimi o pseudonimizzati e che la geolocalizzazione sarà formalmente esclusa. L'utilizzo dell'App dovrebbe cessare entro il 31 Dicembre 2020, con relativa cancellazione dei dati raccolti. I dati raccolti attraverso l'App non potranno essere usati per finalità doversa da quella del tracciamento anche se viene fatta salva la possibilità dell'uso in forma aggregata o anonima a fini statistici e di ricerca scientifica. La piattaforma del Ministero della Salute utilizzerà infrastrutture locate sul territorio nazionale e gestite da enti pubblici o comunque sotto controllo pubblico.
Ovviamente il sistema di tracciamento dovrà tenere in considerazione l'evoluzione sia dei sistemi internazionali sia delle API / aggiornamenti annunciati da Google e Apple. Su questo la Ministra dell'innovazione Paola Pisano ha dichiarato che "si lavora ad una app unica a livello nazionale ma che sia anche interoperabile a livello europeo".
Il Garante ha quindi giocato, e difficilmente il Governo non ne terrà conto, un ruolo essenziale nel bilanciamento tra le esigenze di salute pubblica e il diritto alla privacy e alla protezione del dato.
venerdì 6 settembre 2024
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