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eCommerce e smart-work come sarà dopo l’emergenza? Il pericolo per i dati


martedì 31 marzo 2020
Avv. Gianni Dell’Aiuto



Quella al Covid 19 è stata definita una guerra che, in molti settori avrà effetti devastanti, simili a quelli di un terremoto. E, come abbiamo avuto un dopoguerra e molti "dopoterremoto", dobbiamo già prepararci a vedere il dopo-emergenza. Come dopo ogni emergenza, alcuni settori avranno inevitabilmente una crescita esponenziale che, in alcuni casi, era probabilmente già prevista. Tra questi vogliamo parlare, in particolare, di eCommerce e smart working.

Con l’Italia chiusa in una strana quarantena, tutti si sono in qualche maniera "aggrappati" al digitale per comunicare, per passare le lunghe giornate, ma anche per svolgere due delle più normali attività quotidiane: lavorare e fare acquisti. Specialmente sul lavoro è possibile che, in molti contesti, si sia raggiunto un punto di non ritorno e un trend già iniziato potrebbe diventare la forma definitiva di lavorare. Il commercio on line, già sviluppato, potrebbe avere un’ulteriore impennata verso l’alto.

Non solo molte aziende private potrebbero optare per lo smart working, ma anche il settore della formazione è verosimile si indirizzi esclusivamente verso questo strumento. Non poter uscire regolarmente, assieme alla paura del contagio, hanno anche dato impulso alle vendite online e molti operatori hanno ricevuto richieste anche da una tipologia nuova di clientela. Ovviamente tutto ciò determinerà conseguenze anche sul mondo della logistica.

E’ quindi verosimile che aziende del settore vendita online possano investire nella loro crescita, così come gli operatori del settore consegne. Anche il settore abbigliamento e accessori è verosimile supporre che dovrà prestare sempre maggiore attenzione alla vendita online, così come il mondo dell’intrattenimento digitale con film on demand andrà sviluppandosi anche dopo l’emergenza. E’ da aspettarsi che, prima di riprendere incontri e aperitivi, vi sarà un naturale periodo di paura e stasi. Ma il commercio on line farà sicuramente la parte del leone e, senza timore di essere smentiti, la quasi totalità delle aziende dovrà prenderlo in considerazione.

Oltretutto è altamente probabile che la maggior parte delle aziende si doteranno di app per la loro attività: a livello di protezione dati, specialmente per la loro raccolta, le app sono uno degli strumenti che maggiormente si presta per ottenere dati non necessari ed è, allo stesso modo, quello con il quale è più facile ottenere, con un semplice click, più consensi. Siamo sicuri che tutte le aziende siano disponibili a conformarsi a tutte le rigorose norme che tutelano il commercio on line? I dati dei consumatori saranno in ogni caso sempre di più, disponibili su molte più piattaforme e, di conseguenza, sempre più a rischio.

Tutto ciò comporterà un aumento esponenziale dei dati da trattare e la loro circolazione. Un’occasione d’oro per chi sulla ricerca e commercio di dati, in maniera non lecita, basa la propria attività. L’aumento dei pericoli per i dati è una certezza che ogni azienda dovrà valutare al fine di individuare le migliori modalità di proteggerli. Le aziende dovranno essere effettuate vere e proprie audit sulla base della propria attività, tenendo presente anche le categorie di lavoratori che verranno nella disponibilità dei dati e come dovranno lavorarli. Pensiamo soltanto, ad esempio, ai corrieri che vengono a conoscenza di dati che passano attraverso i loro terminali, magari connessi direttamente con i server dell’azienda. Si tratta di personale sul quale nutriamo forti dubbi sia stata eseguita un’adeguata formazione o, in molti casi, abbia ricevuto adeguate istruzioni sulle modalità di comportamento in caso di perdita dati o dei limiti di utilizzo degli dati. Ricordate il caso dei rider che minacciavano di rendere pubblici i nomi dei VIP che con davano la mancia per avere la cena consegnata a casa?

Nel momento dell’emergenza è intuitivo che si possono mettere in secondo piano alcuni aspetti e salvaguardare la produttività, ma quando questa situazione sarà cristallizzata, la protezione dati non potrà passare in secondo piano e, in mote situazioni, dovrà essere un primario interesse di ogni azienda.




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