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Addio ai “truffatori del cartellino”: rilevazione con impronta digitale nelle P.A.


venerdì 12 luglio 2019
A cura di Dott. Alessandro Mammoli





Il Parlamento è favorevole all’introduzione dei sistemi di rilevazione delle impronte digitali per combattere l’assenteismo dei dipendenti pubblici, ma non è di uguale parere il Garante Privacy, che l’ha definita una misura di sicurezza sproporzionata.

Questo in primis perché l’impronta digitale è un dato così sensibile che gode di una tutela rafforzata e, in secondo luogo, perché le statistiche dimostrano che sono poche decine i dipendenti pubblici accusati di reato su un totale di più di 3 milioni di dipendenti pubblici in Italia. Per adesso viene stabilito solo il principio, rinviando la realizzazione vera e propria del meccanismo a un successivo decreto. Dalla novità sarebbero comunque escluse le forze dell’ordine, la magistratura, i prefetti ed anche gli insegnanti.

Quello che invece sappiamo è che nelle P.A. ci saranno assunzioni di esperti in digitalizzazione, nel tentativo di ridurre il ritardo digitale dei nostri enti pubblici rispetto agli altri paesi europei. La verifica dell’applicazione della legge nelle pubbliche amministrazioni spetterà al Nucleo per la Concretezza, composto da cinquantatre persone e che vigilerà sull'applicazione di tali misure attraverso visite, sopralluoghi e proponendo misure correttive. 




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