Giungono sempre più numerose le notizie che fantomatici guru della Privacy o, ancor peggio, associazioni di categoria stiano proponendo soluzioni per l'adempimento al GDPR a prezzi impossibili (l'ultima che ci è pervenuta è di 40 euro). Non ci stancheremo mai di gridare che il Regolamento Europeo per la Privacy non è uno scherzo, non è una gabella dello Stato e sopratutto non è un mero insieme di fogli realizzati tramite un questionario.

E' infatti dall'armonizzazione delle leggi nazionali di tutela della Privacy di tutti gli Stati Membri che origina il General Data Protection Regulation, ovvero quella serie di adempimenti che tutti coloro che trattano i dati di cittadini UE dovranno osservare. Si tratta di un percorso serio e ragionato che prende in considerazone l'intera filiera del dato: da come si acquisiscono i dati e con quali permessi, a come si trattano e in che modalità fino ad arrivare a come si proteggono e a come si intenderà proteggerli in un prossimo futuro.

Purtroppo in Italia il valore della riservatezza di un dato è considerato pari a zero: sarà sicuramente capitato a tutti di entrare in un ambulatorio medico e trovarsi di fronte a desk incustoditi, dove ricette e certificati (dati sensibili) sono esposti e a portata di mano... Pensate se su quello stesso desk ci fossero stati 5000 euro in contanti: la segretaria si sarebbe assentata ugualmente? La dura e evidente realtà è che la cultura della Privacy è materia praticamente sconosciuta nel nostro paese e l'incessante offerta di nuovi contratti telefonici da parte di call center che ci sfiniscono tutti i giorni rappresenta perfettamente il grado di assuefazione dei cittadini italiani verso i propri diritti di interessati al Trattamento Dati. Su questo terreno trovano ovviamente il proprio humus naturale tutti coloro che offrono improbabili adempimenti al costo di una cena in pizzeria. Poi come sempre in italia, qualcuno pagherà per tutti!

Lo stesso Garante italiano, che ha reso reso disponibile scaricabile gratuitamente, il link al tool per il Registro dei Trattamenti approntato dal Garante francese, ha comunque dovuto precisare come esso non assolva comunque alla complessità di obblighi che richiede il GDPR. Ma si sa, siamo in Italia e siamo i campioni d'Europa nell'esercizio di estrapolare frasi da diversi contesti e produrne un concetto terzo totalmente diverso e inventato.

Noi di Accademia Italiana Privacy ci battiamo per aiutare ad introdurre seriamente il concetto di Protezione dei Dati nel nostro paese, a perorare la causa dei diritti degli interessati, per sensibilizzare chi fa business con i dati di terzi rispetto al fatto che non si può pensare di proteggerli usando strumenti di backup gratuiti o pc che eseguono Sistemi Operativi obsoleti, vulnerabili o instabili (è giunta l'ora di chiudere l'era di Windows XP!), perchè l'attuale panorama dei rischi informatici rende assolutamente inefficienti e rischiosi questi strumenti. E' bene sapere infatti che il GDPR rispetto ai data breach prevede severe norme e protocolli, ma anche salate multe.

La Privacy è una cosa seria e non si adempie alla sua tutela e rispetto in 5 minuti o con 50 euro: piuttosto è un percorso che inizia il 25 Maggio e non terminerà mai.

Personalmente quando ho un problema alla caldaia chiamo l'esperto, il tagliando dell'auto lo faccio fare al meccanico e se mi sento poco bene telefono al mio medico, ritenendo necessario per servizi specifici di qualità un'alto livello di professionalità e know how. Non fermatevi al primo prezzo strabiliante: cercate e affidatevi alla Professionalità di una rete di esperti.

Alessandro Papini - Presidente Accademia Italiana Privacy